L'esclusione - con positivo atto di volontà - dell’indissolubilità essendo la proprietà essentiale del matrimonio costituisce il titolo di nullità dello stesso matrimonio (can. 1101 $2 del CJC; can. 824 $2 ccEccl.Orient.). Quella proprietà, conosciuta nella tradizione canonica come bonum sacramenti, nel matrimonio christiano assume una particolare fermezza in ragione del sacramento.
L'exelusio boni sacramenti può essere compiuta direttamente (esplicitamente) con positivo atto di volontà indirizzato contro l’indissolubilità.
Questa esclusione può essere fatta tra l’altro con la intenzione di chiedere il divortio о la dichiarazione di nullità del matrimonio, ma solo nel caso in cui quella intenzione significa la volontà di rompere il vincolo matrimoniale.
L’ esclusione dell’ indissolubilità si esprimere anche indirettamente (implicitamente), quando l’oggetto diretto della intenzione del nubente contiene l’atta della esclusione dell’indissolubilità del matrimonio. Si tratta dei casi in cui in nubente l’intenzione di contrarre il matrimonio solubile.
Nelle cause di nullità del matrimonio dal titolo della esclusione dei bonum sacramenti il giudice deve riferisi alla guirispreudenza della Rota Romana.
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