L’impegno a favore del nascituro e uno dei segni vitali e dei dilemni delia civiltà contemporanea. Si quarda all’uomo prima della nascita per intenderlo fondamentalmente come persona o per sottrargli tale diritto connaturato. E ciò si riflette sulla coscienza sociale in senso lato e sui riferimenti dei singoli individui e gruppi sociali e professionali.
Nell’ordine naturale viene prima la famiglia, comunità - comunione di individui arricchita dall’arrivo di una nuova persona e, non semplicemente di un essere. L’ambiente d’amore che dovrebbe contrassegnare la famiglia e un fattore essenziale per la concezione del nascituro. Intenderlo in quanto persona trova direttamente riscontro nella realtà delle relazioni giuridiche interne alla famiglia e anche dei fattori estrinseci della sua complessa collocazione legislativa.
Altro nucleo, stavolta professionale, e rappresentato dal personale medico e paramedico a tutti i suoi livelli, categorie e competenze. II suo rapporto con il nascituro e un campo vasto, che plasma in misura straordinaria che l’atteggiamento della società in questa materia. II mondo della medicina ha spesso un’influenza preponderante sugli altri campi della vita. Pertanto è molto grande la responsabilità che ricade su infermiere, ostetriche e medici. Ciascuno nel proprio ambito di conoscenza, esperienza e competenza dovrebbe mettersi definitivamente al servizio del nascituro. Si può dire che qui è messa alla prova la purezza del servizio medico per la persona.
Tutti questi campi e queste dimensioni devono trovare riscontro nella legislazione, nei suoi artefici e nei suoi esecutori. In tale ambito si avverte il bisogno cogliere il carattere di servizio della legge, spede nei confronti del nascituro.
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