Questo studio cerca di presentare la discussione dei canonisti, relativa alla concezione contrattualistica o meno del matrimonio. L’analisi della dottrina in questa materia indica che fino agli anni venti del ventesimo secolo non venivano sollevate obbiezioni nella canonistica nei confronti della concezione contrattualistica del matrimonio. Contro tale impostazione, sotto l’influsso della critica dei civilisti e romanisti nei detti anni, sono stati alcuni canonisti a muoversi. Tale critica divenne più forte dopo la conclusione del Concilio Vaticano II. Lo spunto principale venne dato dalla Cost. past. Gaudium et Spes, nella quale i Patri Conciliari non avevano usato il termine „contractus”, bensì „foedus”. Quindi alcuni canonisti cominciarono ad evidenziare il valore personalistico del matrimonio. La concezione personalistica non è in grado di spiegare tutti i meccanismi coinvolti nella struttura del diritto matrimoniale canonico.
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