Pubblicato il: 2011-06-10

Il consiglio di povertà secondo del canone 600 CIC/1983

Bożena Szewczul
Prawo Kanoniczne
Sezione: Articoli
https://doi.org/10.21697/pk.2011.54.1-2.03

Abstract

Il dono totale di sé a Dio, ha sempre avuto come conseguenza una rinuncia a tutto ciò che potrebbe rendere meno radicale l’imitazione di Cristo povero da parte del religioso. Da questo si comprende l’importanza del canone 600 CIC/1983 che tratta del consiglio della povertà evangelica. L’autrice, nel suo articolo, mette in rilevo gli elementi cristocentrici, teologici e quelli del diritto canonico contenuti nel canone stesso. In seguito lei spiega in che consiste l’imitazione di Cristo, che da ricco che era si è fatto povero per noi. Seguendo sempre il testo del canone 600 spiega, che il consiglio di povertà comporta uno stile di vita povera sia nello spirito che di fatto ed il distacco dai beni terreni. Sottolinea, inoltre, che per il consiglio di povertà è importante che ogni religioso conduca una vita in operosa sobrietà. Dal punto di vista giuridico invece il religioso si obbliga alla dipendenza e limitazione nell’uso e nella disposizione dei beni dal suo superiore, a norma del diritto proprio dei singoli istituti.

Regole di citazione

Szewczul, B. . (2011). Il consiglio di povertà secondo del canone 600 CIC/1983. Prawo Kanoniczne, 54(1-2), 77–99. https://doi.org/10.21697/pk.2011.54.1-2.03

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