La discrezione di giudizio di cui in can. 1095, n. 2 del CJC comporta la capacità intrinseca naturale di essere responsabile e imputabile giuridicamente dell’atto che si compie. Essa consta di tre elementi costitutivi del carattere soggettivo: 1) la conoscenza dell’oggetto del consenso matrimoniale; 2) la valutazione critica del’oggetto del consenso matrimoniale; 3) la libertà interna. Nello suo studio l’autore, riferendosi alla dottrina e alla giurisprudenza rotale, analizza i singoli elementi soggettivi della discretio iudicii.
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